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Life Cycle Assessment: la bussola per progettare l’edilizia di domani

Dalla progettazione alla demolizione, oggi possiamo sapere dettagliatamente che impatto ambientale ha un edificio. Attraverso la LCA, la valutazione del ciclo di vita, ogni fase può essere analizzata e ottimizzata. Uno strumento tecnico strategico, fondamentale per progettare un futuro dove l’edilizia sia veramente consapevole e sostenibile. 

Nel contesto della transizione ecologica, e del repentino mutamento del quadro normativo in ambito edilizio che ne consegue, è necessario avere uno strumento chiaro e univoco per calcolare l’impatto ambientale di un prodotto servizio o processo, in tutto il suo ciclo di vita. La LCA (Life Cycle Assessment) rappresenta una metodologia fondamentale per valutare e ottimizzare le prestazioni ambientali, nel nostro caso di un edificio, dalla culla alla tomba (cradle-to-grave), analizzando ogni fase di vita: dai materiali utilizzati, alle tecniche costruttive, ai consumi durante il suo utilizzo fino alla demolizione o ristrutturazione. Questa analisi permette a progettisti, aziende ed enti, di quantificare, in modo oggettivo e comparabile, gli impatti ambientali diretti e indiretti, di ogni costruzione.

Uno strumento cruciale per la progettazione sostenibile

La LCA è molto più di un accorgimento comparativo e tecnico utile per adattarsi al quadro normativo vigente. È uno strumento di supporto alle decisioni, capace di orientare le scelte a tutto tondo – sin dalla progettazione – influenzando in modo concreto l’efficacia ambientale (e spesso economica) dei progetti strutturali. Essa permette di confrontare materiali e tecnologie in modo oggettivo, pianificando strategie di decarbonizzazione, seguendo parametri ambientali precisi nella progettazione integrata. Questo rende anche possibile rispondere a esigenze di rendicontazione ESG, sempre più richieste anche nel settore immobiliare.

Entriamo ora più nello specifico nelle varie fasi del Life Cycle Assessment. Inquadrato secondo le norme internazionali ISO 14040 e 14044, è un’analisi sistemica e multi-criterio che valuta gli impatti ambientali lungo il ciclo di vita di un sistema prodotto in generale, nel nostro caso l’edificio. Nel settore delle costruzioni, la LCA considera tutte le fasi, secondo l’approccio “cradle-to-grave” (dalla culla alla tomba) o “cradle-to-cradle” (dalla culla alla culla) in caso di recupero a fine vita. Ecco uno schema delle principali fasi:

  1. Produzione dei materiali da costruzione (estrazione, trasporto, fabbricazione)
  2. Trasporto in cantiere e fase di costruzione
  3. Uso, manutenzione, sostituzioni, consumi energetici e idrici
  4. Demolizione, trasporto ai centri di smaltimento/riciclo, trattamento rifiuti
  5. Benefici e carichi ambientali evitati grazie al recupero dei materiali

Un metodo standardizzato per avere un quadro complessivo

La LCA in edilizia fornisce una serie di indicatori sintetici, utili a fotografare l’impatto globale di una soluzione progettuale. Ecco i più significativi:

  • Global Warming Potential (GWP) – esprime i kg di CO₂ equivalente emessi
  • Primary Energy Demand (PED) – misura l’energia complessiva consumata
  • Water Depletion Potential (WDP) – valuta il consumo di risorse idriche
  • Eutrophication Potential (EP) – stima l’inquinamento da nutrienti
  • Acidification Potential (AP) – indica il contributo all’acidificazione ambientale
  • Ozone Depletion Potential (ODP) – quantifica l’impatto sullo strato di ozono

Questi indicatori permettono di mettere a confronto scenari alternativi. Ad esempio: quale tra una struttura in acciaio o legno lamellare è più performante e meno impattante? La LCA aiuta a trarre una valutazione sulla base di dati oggettivi, non di intuizioni. Per questo motivo l’approccio LCA è oggi sempre più richiesto o valorizzato nei principali protocolli ambientali, internazionali e nazionali. LEED v4/v4.1 assegna crediti a chi dimostra una riduzione dell’impatto ambientale tramite LCA. Anche BREEAM valuta l’analisi del ciclo di vita nelle categorie dedicate ai materiali e all’energia. In Italia, i CAM Edilizia rendono obbligatorie le dichiarazioni ambientali dei materiali negli appalti pubblici. Il Protocollo ITACA, invece, assegna punteggi sulla base dell’impatto ambientale dei materiali, premiando progetti più sostenibili. È da notare come, in molte casistiche, applicare una LCA ben strutturata può fare la differenza tra un progetto che “passa” e uno che eccelle.

I dati, la base del Life Cycle Assessment

Perché una Life Cycle Assessment (LCA) sia realmente utile e credibile, è essenziale che si basi su dati affidabili, verificabili e trasparenti. Un primo pilastro fondamentale per fornire un database green di qualità sono le EPD – Environmental Product Declarations, ovvero dichiarazioni ambientali di prodotto. Si tratta di informazioni standardizzate, fornite secondo la norma EN 15804, che forniscono numeri verificati riguardo a vari materiali da costruzione, come emissioni di CO₂, consumo energetico e impatto ambientale, lungo tutto il loro ciclo di vita. Una sorta di “carta d’identità ambientale” del prodotto, esse permettono di confrontare in modo oggettivo diverse soluzioni progettuali. Utilizzarle nella LCA garantisce un’analisi basata su dati trasparenti, affidabili e comparabili, utili anche per certificazioni ambientali e appalti pubblici.

A completare il quadro, esistono database internazionali come Ökobaudat, ecoinvent e Gabi, che raccolgono migliaia di dati su impatti ambientali di materiali, processi e sistemi costruttivi. I modelli BIM e CAD permettono invece di estrarre in modo automatico le quantità e le caratteristiche geometriche dei materiali, facilitando l’integrazione nei software LCA. Questo rende l’analisi ambientale coerente, veloce e direttamente collegata al progetto architettonico.

LCA significa sapere come progettare il domani

In un settore come quello delle costruzioni, responsabile di una quota importante delle emissioni globali, è fondamentale avere uno strumento in grado di poter dare il polso dell’impatto ambientale di un edificio lungo il suo intero ciclo di vita, da quando viene posata la prima pietra alla sua demolizione/ristrutturazione. Per chi opera in edilizia – architetti, ingegneri, imprese, pubbliche amministrazioni – è fondamentale avere un quadro approfondito e trasparente: acquisire competenze e strumenti per la Life Cycle Assessment non è più un’opzione, ma una necessità strategica e un dovere nei confronti delle future generazioni. Significa costruire non solo edifici, ma soluzioni per un futuro davvero sostenibile.

 

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