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Il Legno del futuro: materiale antico, design moderno e sostenibilità

La storia è ciclica si sa, anche per quanto riguarda l’edilizia, questa legge si conferma. È proprio uno dei materiali più tradizionali ad aggiudicarsi un posto d’onore nell’olimpo dei materiali più usati se si parla di sostenibilità. Stiamo parlando del legno, vero protagonista della nuova fase progettuale green contemporanea. Materiale antichissimo, oggi si ripresenta in forme tecnologicamente evolute, diventando elemento portante di un’architettura attenta all’ambiente, all’efficienza energetica e alla salute delle persone. Lontano dall’essere relegato a costruzioni vernacolari o marginali, il legno viene sempre più impiegato per edifici multipiano, infrastrutture urbane e complessi ad alta prestazione. La sua versatilità strutturale, unita a un ridotto impatto ambientale, lo rende oggi un materiale strategico per il futuro delle città.

Legno ingegnerizzato: forza, leggerezza e impatto ridotto

Negli ultimi dieci anni, materiali come CLT (Cross-Laminated Timber), LVL e legno lamellare hanno radicalmente trasformato il ruolo del legno nell’industria edilizia. Le sue proprietà meccaniche, abbinate a leggerezza e prefabbricabilità, permettono la realizzazione di edifici fino a 20 piani, come nel caso del Mjøstårnet in Norvegia, riducendo significativamente tempi di cantiere, trasporti ed emissioni.

Secondo studi pubblicati su Annual Review of Materials Research e Frontiers in Sustainability, l’impiego del legno in sostituzione di cemento e acciaio consente una riduzione dell’impronta di carbonio tra il 50% e l’80%, a seconda del sistema costruttivo utilizzato. Si stima, inoltre, che ogni metro cubo di legno strutturale impiegato in edilizia sottragga circa 1,1 tonnellate di CO₂ all’atmosfera.

Innovazione e materia: dal legno ottico alle strutture intelligenti

La ricerca si spinge oltre l’aspetto strutturale. Nuove tecnologie, come il cosiddetto optical wood, modificano le proprietà del legno rendendolo traslucido e termicamente adattivo, con applicazioni potenziali per facciate attive e finestre ad alta efficienza. Sperimentazioni recenti dimostrano la possibilità di combinare performance energetiche elevate con estetica naturale e capacità di autoregolazione termica. Parallelamente, sensori integrati e sistemi IoT consentono al legno di diventare parte attiva del sistema edificio: monitorando carichi, umidità, deformazioni, queste strutture diventano “intelligenti”, in grado di supportare la manutenzione predittiva e la gestione adattiva degli ambienti.

Progettare con consapevolezza: una cultura in trasformazione

Il ritorno al legno comporta anche un cambiamento culturale. In molti contesti accademici europei, in particolare nei paesi nordici, si promuove una formazione che mette al centro la filiera forestale, la progettazione circolare e il rispetto della risorsa. L’obiettivo è formare architetti capaci di progettare partendo dalla materia prima, dalla sua provenienza e dal suo ciclo di vita. Questa prospettiva integra la bioarchitettura con la responsabilità ecologica, superando l’approccio puramente tecnico in favore di una visione più ampia, in cui il materiale diventa parte di un ecosistema progettuale.

Ostacoli e opportunità: tra mercato e normativa

Nonostante i benefici ambientali e tecnologici, l’espansione dell’edilizia in legno su larga scala incontra ancora alcuni ostacoli. La mancanza di uniformità normativa, la percezione errata rispetto alla resistenza al fuoco e i costi iniziali possono rallentare l’adozione, soprattutto in ambito urbano. Tuttavia, molte città, si pensi a Stoccolma o alla stessa Milano, stanno integrando incentivi specifici, semplificazioni procedurali e premi di volumetria per edifici in bioedilizia. Inoltre, la crescente richiesta di ambienti salubri e biocompatibili favorisce un’accettazione più ampia del legno come soluzione di qualità, sia estetica che tecnica.

Un materiale del passato per costruire il futuro

Il legno si configura oggi come materiale simbolico e strategico, in grado di rispondere simultaneamente alle esigenze climatiche, tecnologiche e culturali del presente. Non più semplice alternativa, ma parte integrante di una nuova grammatica dell’architettura, in cui la sostenibilità non è un vincolo, ma una risorsa progettuale. In un mondo che chiede edifici più leggeri, resilienti e umani, il legno si propone come una risposta concreta, intelligente e profondamente radicata nella storia dell’abitare.

 

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