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L’Africa s’illumina: come il solare off‑grid porta l’energia nelle zone più remote del continente

Tanti piccoli fari luminosi si accendono sul suolo africano. Laddove un tempo il passare dei minuti era scandito solamente dal ritmo solare, oggi è possibile accendere una luce che garantisce una migliore qualità di vita e, soprattutto, la speranza d’un domani migliore. L’energia elettrica infatti è la base per costruire ogni forma, anche la più elementare di connessione sociale ed economica, senza di essa non può esserci alcun tipo di progresso. L’elettricità, che per decenni in Africa è rimasta un privilegio urbano, ora può arrivare ovunque: nei villaggi sperduti, nei mercati, nelle scuole degli angoli più remoti delle campagne. Una rivoluzione piccola, nel senso che si tratta di tanti micro interventi territoriali, ma che può avere enormi benefici per milioni di persone se implementata nel modo corretto. Alla base di tutto ci sono i cosiddetti sistemi off-grid, ovvero indipendenti dalla rete. Si tratta di rendere energeticamente indipendenti e autosostenibili interi territori che altrimenti difficilmente sarebbero stati elettrificati in modo tradizionale: in molti paesi africani connettere zone remote ad una rete inaffidabile, segmentata e polarizzata unicamente attorno ai grandi centri urbani è una sfida per molti versi ancora insormontabile, se non con interventi ancora molto lenti nella loro realizzazione. Nel frattempo intere zone del Continente sono a rischio esclusione anche dalle più elementari forme di sviluppo. Attraverso i sistemi off-grid è stato possibile smuovere concretamente qualcosa, innescare un micro cambiamento supportato da tecnologia, microfinanza e innovazione locale, che ha avuto la forza di attecchire e dare il via ad un effetto a catena che sta ridefinendo il significato stesso di accesso all’energia nel continente africano.

Solare Off-Grid, l’elettrificazione per chi non poteva permettersela

Al giorno d’oggi oltre 560 milioni di persone beneficiano di sistemi solari autonomi in Africa, ma il trend  è in crescita esponenziale. I kit venduti superano i 50 milioni solo negli ultimi due anni e il potenziale per il futuro è davvero enorme: si stima che quasi 400 milioni di persone potrebbero ricevere l’elettricità per la prima volta grazie a queste soluzioni entro il 2030. Le tecnologie off-grid si presentano in forme diverse, dai semplici solar home systems (SHS) ai mini-grid fotovoltaici che alimentano interi villaggi. Ciò che le rende perfettamente compatibili con contesti scarsamente evoluti a livello tecnologico è la loro facilità di installazione e manutenzione, unita ad una sempre più alta competitività dell’energia fotovoltaica: il costo livellato dell’energia è infatti sceso da 0,54 a 0,29 dollari per kWh in pochi anni, rendendo il solare accessibile anche nelle aree più remote e povere del globo. Una delle formule di erogazione più apprezzate dell’energia, vera e propria chiave del successo in Africa, è stata il modello pay-as-you-go, che consente alle famiglie di pagare piccole rate giornaliere, rendendo possibile effettuare microtransazioni che coprono il solo costo dell’energia consumata, consentendo di adattare la potenza disponibile alle necessità locali e rendendo l’elettricità accessibile, a piccoli passi, anche a chi fino a pochi anni fa non poteva permettersela. Dal lato delle aziende invece è iniziato a formarsi un ecosistema produttivo legato all’energia solare che ha creato posti di lavoro, sviluppo delle tecnologie e persino accesso al microcredito. Imprese come M-KOPA, d.light o PEG Africa hanno costruito reti capillari capaci di fornire elettricità, assistenza tecnica e aiuti finanziari, aprendo la strada all’inclusione energetica, digitale ed economica.

Energia solare ed empowerment locale

L’approvvigionamento tramite fonti di energia locali ha permesso l’introduzione di nuove attività sociali ed economiche, l’educazione serale e maggiori possibilità di socializzazione e scambio, elementi che rafforzano il tessuto sociale di comunità tradizionalmente emarginate. Grazie all’elettrificazione off-grid è stato possibile sostenere la diffusione di tecnologie digitali e di comunicazione, abbattendo le barriere della distanza e dell’isolamento. Gli effetti benefici non finiscono qui, essi sono tangibili anche dal punto di vista sociale ed economico. L’illuminazione permette di estendere le ore lavorative e di studio, migliorare la sicurezza, conservare i farmaci, avviare nuove tipologie di imprenditorialità locale, prima inesistenti, rendendo più differenziato, autosufficiente, competitivo e resiliente il tessuto produttivo di intere aree ora connesse tra loro. Ricorrere ai mezzi off-grid è un’opportunità unica di empowerment per le comunità più isolate; questo permette loro di ottenere una maggiore indipendenza energetica, riducendo o addirittura annullando il legame da combustibili fossili o dall‘allacciamento a reti elettriche o fonti di energia tradizionali, che le rendeva subalterne ad approvvigionamenti e a strutture esterne. I dati inoltre mostrano che, laddove sia stato implementato un sistema solare off-grid, il reddito mediano delle comunità rurali è quadruplicato e che parallelamente si è verificata una crescita dell’imprenditorialità, soprattutto tra le donne e i giovani.

La rivoluzione silenziosa e sostenibile africana

In molti territori prima isolati i sistemi solari mini-grid muovono il cuore pulsante delle comunità: alimentano scuole, centri medici e pompe per l’irrigazione, favorendo istruzione, sanità e accesso alle risorse alimentari per tutti.  Ad esempio, in Congo una rete da 1,3 MW ha sostituito generatori diesel in quartieri privi di elettricità da decenni. Mentre in Nigeria, piccoli impianti da 50 a 100 kWp hanno riportato la luce in comunità escluse dalla rete nazionale da più di un secolo. Restano tuttavia sfide operative: la formazione di tecnici locali è ancora insufficiente e molti dispositivi fuori garanzia diventano rifiuti elettronici non gestiti. La sostenibilità del modello passa necessariamente dall’implementazione della formazione di un personale competente dal punto di vista tecnico, creando una vera e propria filiera circolare di manutenzione, riparazione e riciclo. Il solare off-grid non è solo una risposta temporanea all’assenza di infrastrutture, ma una piattaforma stabile per lo sviluppo. Con adeguati investimenti pubblici e privati, il continente africano potrebbe non solo colmare il divario energetico, ma farlo con una rete pulita, autosufficiente e decentralizzata, saltando a piè pari l’era delle centrali fossili. Un’evoluzione epocale, silenziosa che renderebbe l’Africa un modello di sviluppo sostenibile in grado di fare da scuola in tutto il mondo.

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